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In Italia impazza ormai da mesi la lotta alla “casta”, che accusa i politici di godere di privilegi esagerati e senza senso, in particolare in un momento non proprio sereno per il nostro paese. Uno degli ultimi a comparire sul banco degli imputati è stato il Ministero degli Affari Esteri e l’enorme rete che gestisce in patria e all’estero. Questo non è però il luogo per essere critici, ma propositivi: per questo l’idea di oggi è quella di usufruire almeno un po’ di quest’enorme struttura che contribuiamo a finanziare.

Dopo il successo dell’allestimento nello splendido Palazzo della Borsa di Genova durante l’ultimo Festival della Scienza, sbarca a New York, presso l’Istituto di Cultura di Park Avenue, una mostra itinerante, tecnologica e interattiva, dedicata alle scoperte, ai progetti e alle invenzioni italiane che hanno avuto maggiore impatto sia sulla società che sull’industria, da Marconi a Chiariglione, da Pirelli a Natta, da Fermi a Rubbia, durante gli ultimi 150 anni, dall’unificazione a oggi.

All'Istituto italiano di cultura di New York è stata allestita la mostra itinerante sui «150 anni di genio italiano», portata negli Stati Uniti dal direttore del centro, Riccardo Viale, «per dimostrare che l’Italia non è solo arte e cultura umanistica, ma anche tradizione scientifica e tecnologica, ben oltre Leonardo e Galileo». Si celebra un passato glorioso - dal Nobel per la chimica Giulio Natta a Adriano Olivetti - ma Mario Baldi, docente del Politecnico di Torino «prestato» all’industria informatica californiana, contesta l’immagine di un'Italia disarmata davanti alle nuove tecnologie, priva di università di rango. «Non è vero», spiega, «almeno per quanto riguarda gli istituti d'eccellenza come i Politecnici di Milano e Torino, o l'università di Bologna.

NEW YORK. È stata inaugurata giovedì all'Istituto di Cultura a Park Avenue la mostra "150 anni di genio italiano: innovazioni che cambiano il mondo" imperniata sugli oggetti della vita quotiniana che hanno cambiato il nostro modo di vivere ed alla cui base vi è la capacità scientifica e tecnologica del nostro Paese.

L’Istituto Italiano di Cultura di New York apre a giorni una grande mostra su 150 anni di Genio italiano. Da Leonardo a Olivetti, dalla radio al cruscotto della 500, tutte le innovazioni “made in Italy” che hanno cambiato il mondo. Alla sfilata dei geni in esposizione, per lo più sepolti da secoli o decenni, sarebbe però doveroso affiancarne altri, viventi, che onorano il tricolore anche in questi anni di declino. Eccone alcuni.

ITALIA & NEW YORK. Si inaugura giovedì 15 dicembre a New York la mostra “150 anni di genio italiano. Innovazioni che cambiano il mondo”, promossa dall’Istituto italiano di Cultura di New York e curata dalla Fondazione Rosselli.

Si inaugura giovedì 15 dicembre a New York la mostra “150 anni di genio italiano. Innovazioni che cambiano il mondo” , promossa dall’Istituto italiano di Cultura di New York e curata dalla Fondazione Rosselli.

150 anni di Genio italiano. Innovazioni che cambiano il mondo. Questo è il titolo della mostra che dal 22 ottobre al 1 novembre, al Palazzo della Borsa di Genova, è stata uno degli eventi collaterali del Festival della Scienza. Promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di New York e organizzata dalla Fondazione Rosselli, l’esposizione si appresta ora a riaprire i battenti proprio in terra statunitense, nella città che ne è uno dei simboli più evocativi, New York appunto.

Dopo il successo dell’allestimento nello splendido Palazzo della Borsa di Genova durante l’ultimo Festival della Scienza, si inaugura giovedì a New York la mostra “150 anni di genio italiano. Innovazioni che cambiano il mondo” , promossa dall’Istituto italiano di Cultura di New York e curata dalla Fondazione Rosselli.

Italy recovered 12.7 billion euros ($16.9 billion) from tax evasion in 2011, up 15.5 percent from the amount it retrieved in 2010 after stepped up surveillance and collection efforts, the main tax collection agency said on Thursday. 

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