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''La violenza sessuale non puo' restare impunita: il messaggio deve essere chiaro, per sradicare questi crimini e' fondamentale garantire i responsabili alla giustizia''. E' questo uno dei passaggi chiave dell'intervento dell'ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, rappresentante permanente dell'Italia all'Onu, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza sulla violenza sessuale contro le donne nei conflitti.

MGF: verso la messa al bando universale giovedì 01 marzo 2012 “Una data indubbiamente da ricordare”. Così, a conclusione del suo concerto tenutosi nella sala plenaria dell'Assemblea Generale dell'Onu e dedicato al tema delle mutilazioni genitali femminili, la cantante beninese Angélique Kidjio ha definito la giornata del 27 febbraio 2012.

Oltre tre milioni di bambine, soprattutto in Africa ma non solo, ogni anno subiscono l’atroce tortura della mutilazione genitale femminile (Fgm), una violenza che colpisce la donna per tutta la vita.

La vedremo questa sera, 8 marzo, alle 21,15 su Rai5, in occasione della ricorrenza della Festa della donna, esibirsi in un concerto evento all’Onu, che si era tenuto lo scorso 28 febbraio. Un’esibizione come sempre carica di significati, quella di Angélique Kidjo, che nella sua musica sa fondere i ritmi africani con l’impegno civile che da anni porta avanti al fianco delle donne.

"In Italia oltre 35.000 donne sono state vittime della mutilazione genitale": così ha esordito il ministro del Lavoro e delle Pari opportunità Elsa Fornero a margine dei lavori delle Nazioni Unite sulla condizione della donna.

Riunione straordinaria alle Nazioni Unite, ma per una sera a salire sullo scranno dell’Assemblea Generale è stata la musica  e non la politica. A guidare ospiti e diplomatici dei 193 Paesi membri dell’Onu è stata l’energia della cantante di origine beninese Angelique Kidjo. Vincitrice di un Grammy Award e Godwill Ambassador per l’Unicef, la Kidjo ha portato la sua musica al Palazzo di Vetro per far sentire la voce delle giovani di tutto il mondo vittime della mutilazione genitale femminile.

Sara Dioubate è composta ed elegante, in un semplice tailleur grigio, con i lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo. Il suo inglese è impeccabile, con una lieve cadenza britannica. Potrebbe essere su quel palco per parlare di politica o di economia. Invece è venuta al palazzo di Vetro dell’Onu per raccontarci che cosa voglia dire essere vittime delle mutilazioni genitali. Con voce serena, senza imbarazzo, Sara spiega a giornalisti e  diplomatici che «essere stata tagliata» per lei non è stato solo un dolore fisico, da bambina, ma un problema per tutta la vita, sia psicologico che di salute.

Martedì sera l’Assemblea Generale dell’Onu si è alzata in piedi, per cantare e ballare. Il «parlamento del mondo» si è preso un’ora di intervallo per ascoltare la voce di Angélique Kidjo, la cantante del Benin vincitrice del premio Grammy. Ma la ragione di questa iniziativa, presa dall’Italia, era seria e per nulla allegra: mettere fine alla mutilazione genitale femminile. Angélique, ambasciatore dell’Unicef, è salita sul palco insieme al ministro del Lavoro Elsa Fornero, per scuoterci dall’apatia e spingere l’Assemblea Generale ad approvare una risoluzione che condanni la pratica e porti al suo divieto in tutto il mondo.

After a record-breaking export year, Italy now has nearly a quarter of the global wine market, according to the latest statistics.

With this abnormaly mild winter we are having here in the east coast, I'm getting an early hankering for somthing light, aromatic and frizzy for that nice little scratching of the back of the throat. And I'm not talking about a cola with its high fructose corn syrup. But, something healthy, refreshing and from mother's nature's bounty...I'm talking about having some Prosecco.

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