Educare alla salvaguardia del creato in tempo di migrazioni
Oggi la consapevolezza nei confronti del problema climatico e ambientale cresce e le potenze mondiali hanno iniziato a capire che bisogna agire per ridurre le emissioni di CO2 e che “ognuno deve fare la sua parte. Ma se aumenta l’interesse politico sul clima resta un vulnus importante sulla questione che riguarda le principali vittime del degrado ambientale e del cambiamento climatico, i poveri e i migranti. Ecco perché occorre collaborare e lavorare sulle cause dell’emigrazione e favorire uno sviluppo dei popoli nei loro Paesi. Le motivazioni che spingono a partire vanno limitate e solo attraverso una sincera e fiduciosa cooperazione si potranno ottenere dei risultati soddisfacenti.
"La Chiesa promuove un cambiamento di mentalità, un nuovo stile di vita, una collaborazione sincera in favore dello sviluppo umano integrale – di tutto l’uomo e di ogni uomo – nel rispetto dell’ambiente. Un cambio di mentalità è possibile" – si legge nel volume di Venturi – “solo a patto si esca dalla logica del do ut des, del puro utilitarismo, che ci sia un rinnovato interesse dell’umanità per l’umanità, contro l’indifferenza e l’individualismo. A patto, cioè che l’umanità riscopra in sé stessa capacità di dialogo e di empatia e riconosca nella solidarietà un valore da coltivare e condividere".
Su questi stessi temi il progetto “Amici della Terra. Vivere nel rispetto del Creato” promosso dalla Migrantes e rivolto ai più piccoli e alla loro educazione. Amici della Terra attraverso l’unione di un edugame e una tradizionale dispensa tematica, si rivolge al tema dell’ambiente e del rispetto del Creato a partire dall’Enciclica Laudato si’ di papa Francesco. L’interesse alle nuove forme della mobilità, in un momento storico in cui la protezione internazionale è la forma di migrazione che coinvolge numeri sempre più importanti, diventa imprescindibile - si legge nel testo - per il cammino formativo ed educativo dei piccoli cittadini così come fondamentale è renderli protagonisti attivi di scelte ponderate di consumo e di vita per il loro futuro.
Al convegno, moderato dal giornalista Gabriele Moccia, interverranno, dopo i saluti istituzionali, Rocco d'Ambrosio della Pontificia Università Gregoriana; Carlotta Venturi, autrice del volume “Senza casa e senza tutela”, Daniela Marcheggiani e Mirko Notarangelo, curatori del progetto “Amici della Terra”. Durante l’incontro, che sarà concluso dal direttore Generale della Fondazione Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego, anche la testimonianza di un profugo ambientale.
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