Nel loft psichedelico di Giorgio Casu...

Francesca Di Folco (September 04, 2013)
Art creator grazie alle innumerevoli esperienze di vita personale e professionale ci proietta nel suo universo artistico che orbita tra painting multicolour, tele psichedeliche, drawing fotonici passando per cover di libri e i-phone, fino ad arrivare a decorazioni di anelli e quadranti d'orologi, per finire, forse... con chitarre, tavole da surf e uova di ceramica!

"L'arte è un concetto astratto e indefinibile, impossibile da catalogare, cristallizzare  o imbrigliare in categorie statiche, fisse, prestabilite che danno vita a idee concettuali asettiche"...

"Le ispirazioni sono creazioni che si traducono in arte veicolata a 360° su materiali diversi, se non addirittura diametralmente opposti: l'indole dei creator può spaziare da painting multicolour a tele psichedeliche, passando per posaceneri, cover di libri e i-phone, decorazioni di anelli e quadranti d'orologi, per finire, si fa per dire, con l'impreziosire chitarre, tavole da surf... e uova di ceramica!

Questi i pensieri che attraversano mente ed animo di chi, ammirando le opere di Giorgio Casu, artista sardo di stanza a Manhattan da più di sette anni, si perde nel suo mondo...

Nato come comix artist ed illustrator, Giorgio si laurea all'Università di Cagliari nel 2000 con una tesi che analizza il potenziale educativo insito nei fumetti e nelle arti visive ed inizia la sua carriera nel ‘99 fondando "CHINE Vaganti", associazione dove scrive e pubblica sulla rivista  “Macchie d'inchiostro”.

Dopo la laurea lavora in veste di educatore presso un centro psichiatrico nella sua terra, la  Sardegna, ed è in questo periodo che sviluppa dinamiche in arte-terapia nei centri sociali e psichiatrici per la messa a fuoco di trattamenti di malattia mentale e di sostegno relativi a laboratori di visual arte, teatro, recitazione a cui accosta, nel 2001, l'esperienza d’insegnamento di animazione grafica in una scuola professionale.

Ma è nel 2003 che Casu da il via alla sua carriera d'artista professionale: da art designer "in erba", i cui natali sono in Europa, in Inghilterra, dove a Leeds realizza exhibition dipingendo interamente in acrilici e vernice, la personalità già  spiccata del creativo si delinea con tratti più decisi nel 2005, quando, a livelli internazionali, ispirato da un esperienza di viaggio d'oltreaoceano in giro per l'Asia e Sud Pacifico, giune in Australia.

L'itinerario di vita conduce Giorgio nel continenete dei canguri: approda a Byron Bay, dove, come artista professionista iniazia a collaborare con gallerie e partecipa a manifestazioni culturali come "Blues e Roots Festival di East Coast", realizzando collezioni di tavole da surf... 
 

Tra il 2005 e il 2008 Giorgio si mette in gioco dando vita a body painting and street theatre performances: questo gli vale la considerazione della Retrospect Galleries di Ted Harvey, una fra le più rinomate gallerie della costa orientale australiana, che espone i ritratti iconici di Casu del tour mondiale dei Led Zeppelin correlate del leggendario concerto della band a Sydney nel 1972.

La consacrazione dell’artista negli States arriva nel 2007 quando il creativo si stabilizza a New York iniziando a collaborare con diverse gallerie e movimenti d'arte...

L'inarrestabile Casu realizza la prima personale nel 2009 a Manhattan: presso l’Atelier, gallery sulla 42a, fanno della mostra di sé ben 15 opere-tributo ad uno dei più grandi graphic designer di tutti i tempi, Milton Glaser.

Nello stesso anno realizza per Thrive, progetto in collaborazione con artisti di fama internazionale per la creazione di mix painting, photography, body painting, music, theatre performances, projection, modern dance, hair design and fashion, un quadro che raffigura il neo-eletto Presidente Usa Barack Obama: questo fiore all'occhiello della produzione vale a Giorgio l'onore di esser esposto alla White House a Washington DC  nel maggio 2010, per un evento di beneficenza per la tragedia di Haiti.

L’arte di Casu spazia a 360 gradi: a novembre '10 il Nostro si cimenta nella realizzazione della copertina di un libro, Lucid Dreaming, in collaborazione con la fotografa di Tiffany, Layla Love, mentre nel febbraio del 2011 l’artista presenta insieme a Michela Martello a Gramercy Park  una mostra organizzata dal gruppo Corcoran per il Festival Internazionale d'Arte Migrazione con curatrice Rossella Cannevari.

Ottobre 2011 presenta presso l'Istituto Cultura Italiana a New York per IMAF, creando con l'architetto e designer Michele Palazzo una performance live visual chiamato Artbites di Grana Padano.

Febbraio 2012, su richiesta, ha la sua prima esperienza come curatore e artista per la Jadite Gallery organizzazione di una mostra collettiva denominata Architexture, il punteggio di apertura il record di presenze per la più antica galleria cucina dell'inferno in 25 anni.

La collaborazione con Save the Children a novembre 2012 ha organizzato la mostra personale "Le Uova Elephant" presso il magnifico showroom in Wooster Street per il 100° anniversario del prestigioso marchio Poltrona Frau a Soho.

Come designer ora sta collaborando con diverse aziende per la realizzazione di una nuova marca di chitarre elettriche.

L’appartamento di Giorgio è una chicca di arte in sé, un Loft di creatività allo stato puro, una depandance che sprizza ecletticità da tutti i pori...

Ci aggiriamo tra painting d'animali sgargianti e futuristici: balene surreali, civette svettanti, farfalle, libellule e galli sospesi tra sogni onirici...  

Siamo proiettati nella storia, tra ritratti imponenti: ecco che spunta sulla nostra testa una rivisitazione in chiave pop della Gioconda di Leonardo, poco distante ecco il soprano greco, Maria Callas, la pittrice messicana Frida Calo e ancora il rivoluzionario per eccellenza, Che Guevara...E che dire di un Charlie Chaplin installato in location bizzarre e anticonvenzionali: troviamo l'attore cult del cinema muto anni '30 è nel bel mezzo della piazza Rossa moscovita del Cremlino e lo scorgiamo sdraiato con pattini ai piedi in una Chicago a forme squadrate...

Il dining room del loft di Casu è il tripudio di painting che trasuda tratti di New York inside...

Alziamo lo sguardo e riceviamo a nostra volta la magia stregata dello storico Flat Iron in versione pop, street-art...

In pompa magna fa bella mostra di sé un Chrisler spichedelico circondato da nuvole arabeggianti, li’ dove il Gigante della City assume sfumature dalle 1000 e una notte...

Ed ecco spuntare una Times Square in tutta la sua maestosità lussureggiante di insegne caleidoscopiche con un Charlie Chaplin al centro...

Su tutto un must, l'orgoglio e la fierezza di una Lady Liberty sulla cui corona campeggia "In Freedom we trust"... 

Tutte queste meraviglie hanno una storia, respirano e ci guidano in sentieri metafisici a sé stanti governati da arte e sentimenti, universi senza fine conditi di creatività ed emozioni: sono espressioni dell’anima dell'artista che vive attraverso esse.

A contatto delle quali gli spettatori non possiamo fare a meno di perdersi...

E’ un opera in particolare che ci coinvolge in toto...

Sembrerebbe una Madonna...

Painting iniziato nel 2009, quello che scorgiamo con trasporto, è un ritratto di Francesca Rosa, una amica, attrice italiana, di Giorgio che lo ha esposto senza firmarlo... Motivo? Ci ha rivelato che sentiva, avvertiva a pelle non fosse finito. 

Dopo due anni l'artista lo ha ripreso cercando la chiave corretta per finirlo: ci ha confidato che ne adorava la grandezza e pensava sarebbe stata una ottima copertina per un libro...

Da qui l'idea di intitolare il painting "IL LIBRO" e scriverlo in copertina, cioè nel quadro appunto, pensando, in futuro, anche di farlo diventare una vera installazione e costruirci un libro gigante con una storia dentro...

L'affascinante storia su questa crea creazione continua infittendo il mistero sempre piu'...

Giocando col nome il libro, Giorgio si è sempre piu' invaghito del suono delle parole e mi piaceva il suo Dellillibro scritto tutto attaccato per che penso porti con se un naturale senso che è quello di volo dell'immaginazione e del proprio spirito alla ricerca, leggero, libero distensivo...

Così,  dopo varie ricerche, trova il termine illibro/illibra in italiano trovando un unico link dove veniva usata la parola così scritta che risultava esser citata nienete di meno che nel 29esimo canto del Paradiso nella Divina Commedia...

Studiando il Canto con enorme sorpresa Giorgio scopre che "parla" quasi del suo quadro: molti i riferimenti a citati ad angeli e alla luce dipinta, son citati il sole e la luna nello stesso orizzonte e, in particolare l'esistenza di Beatrice che mostra tutto cio' a Dante, sembra esser la Francesca dipinta da Giorgio...

Ecco ti tocco finale che il creator attendeva per tracciare l'ultima nuance di colore al quadro, di getto, trovata la chiave di lettura tanto attesa, Casu termina l'opera aggiungendo strofe del cantico, chiamandolo Luce...

Una raggiera di Light fa da corona alla nascita di un elefantino di Ganesh, Dio del viaggio, protettore degli artisti...

Perche? Il Nostro ci rivela che il dipinto svela la propulsione per la Scoperta, l'energia vitale che sprizza e straripa da tutti i pori del sensibile, incarna l'idea del Viaggio e la sensazione avvolgente dell'esser illuminati dalla Conoscenza...
 

L’Arte con la A maiuscola come la intende Casu non ha confine, non vede limiti all’orizzonte nè conosce chiusure, ma anzi notevoli predisposizioni ad aperture ad altro inteso in senso lato...

Giorgio è incarna davvero la quinta essenza della ecletticità e vivacismo artistico...

Nella dining del suo appartamento ci mosta come sia attivo a 360° sul creare arte da elementi e materiali all'apparenza inabili...

Ci sentiamo attorniati da veicoli d’arte...

Ecco apparire un libro su un comodino in legno su cui son poggiati anche anelli d’argento...

Su un mobile più in là fan bella mostra di sè orologi da polso, uova di ceramica e copertine di i-phone che portano i segni indelebili dell’arte targata Casu..

Poggiate alla parete che affaccia sull’8th Ave chitarre e tavole da surf ci trascinano in altri mondi d’arte...

Il peregrinare nell’arte di Giorgio Casu è un iter che sa di labirinto...

Il libro Dreaming di cui l’artista ha curato la copertina è correlato ad una mostra di quattro mesi presso la Galleria Atelier di via 42th a New York City ed ha avuto molte collaborazioni rilevanti: lo scrittore e giornalista Anthony Haden Guest ha scritto l'introduzione per il libro nell'ambito del National Organization for Women, della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne. Il libro in edizione limitata è stato presso la prestigiosa Park Avenue Armory organizzata dal MOMA.

Gli anelli hanno le nuance di Sardegna: fanno parte di una collezione in argento che il Nostro impreziosisce con pietre e genne incastonate provenienti dalla sua terra natale...

Altri accessori imprescindibili dall’arte di Giorgio Casu del momento sono degli orologi da polso: sono una collezione di orologi in edizione limitata in cui è incluso il ritratto di Vincent Gallo, che entrò a far parte del personaggio di Gallo nel film, La leggenda di Gasper Hauser-by Davide Manuri prodotto da Blue Film, Roma e presentato ufficialmente presso il Lincoln Center di New York City nel 2012.

Le uova di ceramica fanno parte di un regalo ricevuto da Giorgio da cui ha tratto ispirazione per altre opere...

Tavole da surf e chitarre ovviamente tutte marchiate a fuoco dai colori fluoriescenti dello stile di Casu fanno parte del sui trascorsi in Australia e della sua passione musicale...

Insomma tutto è arte sembra volerci comunicare dallo arredo del suo loft l’artista, a cui abbiamo chiesto un intervista che ha cortesemente concesso.

Siamo abituati a conoscerti come autore di quadri, innovatore di stili e “provocatore d’arte”... invece nel tuo passato ci sono studi da sociologo ed educatore... e su come l‘arte vada di pari passo con la psicologia e psichiatria. Come spieghi il legame arte-mente?


Come l’arte può aiutare  a correggere le diversitàdate dai problemi mentali?

L’applicazione di una mente con difficoltà cognitive ed emozionali aiuta e coadiuva la mancanza, carenze, le cosidette deficenze mentali...

Il dedicarsi ad un lavoro artistico aiuta la progettare la vita...ad avere uno scopo giornaliero impostando un progetto di completamneto di persone e vita...

Rende le persone più armoniose...

Dipingi, crei ceramiche, orologi, curi copertine di libri, disegni su chitarre e tavole da surf addirittura... Chi è Giorgio Casu? Definisci te stesso come persona e artista...

Sono... un Artista che approfitta di qualunque occasione la vita porga...

Provo ad essere un creativo a 360°, non concentrandomi solo su un mezzo, tecnica o modalità d’arte, ma focalizzandomi su un pluralità di materiali, stili ed approcci creativi, così da esprimere la mia arte veicolandola in più direzioni, e... sono continuamente in attesa di nuove sfide progettuali...

Hai iniziato di fatto la tua carriera all’estero, in Inghilterra, a Leeds, poi hai viaggiato in Asia, Australia, South Pacifico... e sei approdato a New York... Di te è banale affermare che sei l’artista cosmopolita per eccellenza... sei proprio l’artista altro dall’Italia...


Allora cosa c’è, se c’è, ancora qualcosa di italiano fortemente radicato in te?

Tutto: la cultura con la C maiuscola che mi son costruito in tanti anni di studi univeritari e dall’esperienze di vita privata viene dall’Italia e dalla mia origine sarda.

Teatro, Storia, Cinema, ambito culinario, eccellenze enogastronomia, fa tutto parte di queli livello di educazione culturale che in italia raggiunge altissimi livelli di cui esser orgogliosi e da valorizzare... ed utilizzare...

Il Principe di Machiavelli mi ha insegnato molto a riguardo...

Sei stato il primo italiano ad esporre alla Casa Bianca nell’era Obama e la stessa Michael si è complimentata con te...

Cosa si prova ad essere elogiati dagli inquilini della White House?

New York è la città cosmopolita per eccellenza, da cosa prendi ispirazione? Sguardi di persone, luoghi visitati, scorci, spaccati della fisici o ideali della Big Apple?

Sensazioni che provo per strada persone che incontro, mi ispira Times Square, Flat Iron, Chrisler, a Central Park John Lennon...

Tutto si traduce non solo in opere ma in frasi che pongo in esse per arricchirle ed imprezisirle di ancor più: non sono certo slogan, ma flussi di pensieri, mainstreem di idee, source of counciulness che mi vengono di getto...

Parti di me che furiescono e di cui solo dopo capisco connessioni, correlazioni e intrecci...

Nella tua arte un paragone confronto con la stessa italiana...

Il mio genere è figurativo, astratto, pop art e new pop art, concettuale materiale...

Negli States gli estimatori dei diversi generi, vedono energia, brio, ritmo nelle opere, non si focalizzano su un unico genere, penalizzando o distcriminando gli altri, sono aperti a più stili, c'è un'apertura diversa verso le novità, opere d'arte più interattive della street art... giudicano di meno , si ispirano unicamente al loro piacere dell'opera in se, questo porta a dunque l'apertura porta ad un mercato d'arte brulicante e... ad una maggiore propensione all'acquisto!

Come nell'arte dovrebbe essere... critiche costruttive, non dando giudizi, ma accettando l'operato degli artisti...

In Italia vige tutt'altro lait motive: l'arte deve piacere, la si deve comprender e capire a tutti costi, altrimenti non piace e, di rimando, non la si acquista...

Tra tutte le esperienze artistiche newyorkesi a quale sei particolarmente legato?

Ho fatto talmente tanta esperienza a New York che non ho un evento unico da ricordare... la mia mente la cosa che mi rende più felice sono le persone con le quali collaboro una trentina tra staff dell'organizzazione, art designer, grafici, curatori...

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