Lady Gaga e i diritti dei gay in Italia

Tiziana Maggio (June 12, 2011)
L’11 giugno si è tenuta a Roma la manifestazione europea per i diritti dei gay, l’Euro Pride 2011, che ha visto la partecipazione di un pubblico internazionale di circa due milioni di persone. La parte finale del coloratissimo corteo che ha attraversato le strade di Roma è stata animata dall’importantissima presenza di Lady Gaga, la straordinaria ed eclettica icona musicale e di costume di questi ultimi anni.

Definita più volte la nuova Madonna, Lady Gaga, nome d’arte di Stefani Joanne Angelina Germanotta, nasce da entrambi genitori di origine italiana ed esordisce poco più che maggiorenne, davanti agli occhi increduli del papà imprenditore, in uno show di burlesque a New York insieme a drag queens e ballerine cubiste. Ma dopo pochi anni, più precisamente nel 2008, grazie a singoli dalle incredibili vocalità e melodie orecchiabili, costumi, balli e scenografie degni di veri e propri spettacoli teatrali, la giovanissima artista si impone definitivamente nel panorama mondiale.

Dopo il suo primo album The frame nel 2008 ed il secondo The Fame Monster nel 2009,

quest’anno ha poi pubblicato Born this way, album che ha dimostrato immediatamente di avere tutti i requisiti giusti per dominare le hitlist musicali di tutto il mondo. Oltre poi a collaborazioni artistiche importanti, come quelle con Kanye West, Michael Bolton, Beyoncé, Elton John, la venticinquenne cantautrice statunitense può vantare numeri significativi e primati di tutto rispetto: il suo ultimo album ha venduto in America ben 1.108.000 copie solo nella prima settimana, a questo si aggiunga che è stata dichiarata prima, battendo Oprah Winfrey, nella rinomata classifica di Forbes delle celebrità più potenti al mondo del 2011 ed infine può contare oggi su ben 38 milioni di fan su Facebook e 11 milioni di seguaci su Twitter.

La presenza di Lady Gaga all’Euro Pride 2011 di Roma, la cui partecipazione è stata favorita dall’intermediazione dell’ambasciata degli Stati Uniti in Italia ed inoltre completamente gratuita, risulta sicuramente significativa e non casuale. Questo perché miss Germanotta è sempre stata molto consapevole e fiera delle sue origini italiane ma ha più volte anche dimostrato di essere molto sensibile e impegnata nei confronti di tematiche legate all’uguaglianza dei diritti dei gay, tanto da divenire in poco tempo un’indiscussa ed acclamata icona gay in tutto il mondo.

Infatti risultano sicuramente significativi a questo proposito sia il suo discorso per l’uguaglianza dei diritti per gay e lesbiche nel 2009 a Washington in occasione del DC Gay Rally, ma anche la sua decisione di rompere l’accordo di distribuzione esclusiva di un’edizione speciale del suo ultimo album con la catena di grandi magazzini Target a causa della politica aziendale discriminatoria nei confronti dei gay.

E anche durante l’Euro Pride di Roma, indossando una parrucca azzurra ed un vestito vintage di Gianni Versace, ha chiesto a gran voce e partecipazione la fine della discriminazione nei confronti dei gay e trasgender:«Noi combattiamo per la libertà, noi combattiamo per la giustizia, noi chiediamo compassione, ma soprattutto vogliamo piena uguaglianza adesso. Sono qui presente come cittadina del mondo e chiedo ai governi di tutto il mondo di sostenere questo sogno.»

Questa sua presenza a Roma per l’Euro Pride 2011 non ha solo animato musicalmente l’evento ma  ha anche contribuito a richiamare ancora una volta l’attenzione sulla completa mancanza di uguaglianza di diritti per gay, lesbiche e trans in Italia. In Italia infatti la strada verso alcuni ed importanti cambiamenti istituzionali e di mentalità risulta ancora molto lunga. Appare ancora completamente inascoltati ad esempio la campagna di sensibilizzazione per l’approvazione di una basilare legge contro l’omofobia, ossia una legge contro l’avversione sociale, politica e istituzionale nei confronti degli omosessuali, ma anche le proposte per il riconoscimento dei matrimoni e unioni civili dei gay e quindi per i diritti di genitorialità ed di adozione. Tale situazione italiana è chiaramente in conflitto con quanto affermato dalla ‘Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea’, che all’art. 81 vieta qualsiasi forma di discriminazione, compresa quella sull’orientamento sessuale.

Rispetto all’attuale condizione italiana, appaiono quindi quanto mai significativi assetti legislativi di alcuni paesi in Europa e nel mondo. Infatti ad oggi vengono riconosciuti pari (o alcuni) diritti alle coppie, indipendentemente dal loro sesso, ad esempio in Austria, Francia, Danimarca, Regno Unito, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Finlandia, Andorra, Croazia, Irlanda, Colombia, Nuova Zelanda, Uruguay. Inoltre attualmente i matrimoni omosessuali sono permessi in paesi quali Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Portogallo, Islanda, ma anche in Canada, Sudafrica, Messico ed Argentina. Negli Stati Uniti, sono cinque gli stati a riconoscerli (Massachusetts, Connecticut, Iowa, Vermont, New Hampshire, Washington D.C.).

Invece l’Italia, insieme alla Grecia, rappresentano la brutta eccezione fra i paesi europei e fra i paesi avanzati e le conquiste e i cambiamenti da compiere in questo senso sono ancora tanti. Risulta però ad oggi urgente e necessario iniziare il cambiamento in Italia proprio con una legge contro l’omofobia. A questo proposito è infatti sicuramente significativo quanto denunciato dal Rapporto 2011 di Amnesty International:«In Italia commenti dispregiativi e discriminatori formulati da politici nei confronti di rom, migranti e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender hanno alimentato un clima di crescente intolleranza. Ci sono state nuove violente aggressioni omofobe» ed inoltre «A causa di una lacuna legislativa, le vittime di reati di natura discriminatoria basati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere non hanno avuto la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altre tipologie di discriminazione.»

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