Biography. Dagli anni '30 ad oggi. Una ribelle newyorkese a teatro

Alessandra Grandi (January 01, 2010)
Biography è una commedia leggera ed elegante di S.N. Behrman che ruota attorno all’affascinante figura di Marian Froude, una donna indipendente e sfrontatamente passionale. L'abbiamo vista rappresentata dalla compagnia Mare Nostrum ...

Biography è forse l’opera teatrale, stando a quello che molti dicono, più riuscita di S.N. Behrman. Negli anni 30 e 40 Behrman era considerato uno dei maggiori autori di commedie sofisticate di Broadway. Solo per citarne alcuni, i suoi grandi successi teatrali furono, oltre ovviamente Biography (1932), The Second Man (1928), End of Summer (1936) e No Time for Comedy ( 1939).
 

Fu autore anche del New Yorker e del New York Times, e sceneggiatore di successo -  ricordiamo Queen Christina con Greta Garbo.

Mare Nostrum è una compagnia che dal 2001 lavora con lo scopo di produrre spettacoli di teatro, danza e teatro sperimentale, per esprimere e dare forma all’incontro fra la cultura mediterranea e le tendenze del mondo, come nel caso del già presentato Mediterranean Voices. Il fruttuoso incontro con Theatre 808 e the Schoolhouse Theatre ha poi aperto la strada per nuove idee e produzioni, fino a quella che ci ha permesso di vedere oggi realizzata Biography.  
 

Dunque si tratta di una commedia leggera ed elegante che ruota attorno all’affascinante figura di Marian Froude. Un raro esempio, per i primi decenni di inizio secolo, di donna indipendente e sfrontatamente passionale. Una femminista, un’artista, che non cede alle regole o alle aspettative sociali, ma che sceglie invece di sottostare al suo desiderio di vita, viaggiando in giro per il mondo e innamorandosi degli uomini, pur senza mai sposarne nessuno.
 

La commedia si svolge nel 1932, nel
salotto del suo appartamento newyorchese, nel quale transitano i personaggi che definiscono la vita ed il carattere della protagonista. Quando arriva alla porta di Marion un giovane editore che la invita a scrivere la sua autobiografia, interessato a pubblicarla, ecco che si scatenano le dinamiche che mettono in moto la storia. Vecchi amori che rischiano di riaccendersi, nuove relazioni cariche di energie e tremori, gelosie, verità inopportune ed infine la rassegnazione di una donna che sa, essere destinata a pagare con la solitudine il caro prezzo della libertà.  
 

L’eccezionale performance di Tracy Shayne nel ruolo di Marion (forse nel primo atto un po’ troppo sopra le righe, ma poi molto più equilibrata e sincera), mantiene viva l’attenzione del pubblico e rende palpabile la vitalità e l’amarezza di un personaggio meravigliosamente scritto. Sottile nel passaggio fra l’entusiasmo e la disillusione. Impeccabile figura di una società estinta, eppure facilmente riconoscibile.
 

Alcune parole vanno necessariamente spese anche per la regia, curata con scrupolo e talento, dalla regista Pamela Moller Kareman. Anche le scene sono state curate nei minimi dettagli con meticolosa ricerca. Sembrava davvero di entrare in punta di piedi nell’ appartamento privato di una pittrice innamorata di New York. Una New York che non esiste più al di fuori del mito. 

La platea era al completo, ed il pubblico che la popolava decisamente vario e divertito.
 

Riconosciamo un’unica pecca, probabilmente imputabile al testo originale, ma che forse poteva essere corretta. La lunghezza eccessiva della messa in scena. Tre atti e quasi tre ore di spettacolo sono forse troppi, e ne ha risentito la fluidità del secondo atto. Ma questo non toglie nulla alla qualità del lavoro, che, non ci dimentichiamo di dire, si è tenuto fino al 19 Dicembre scorso Off Broadway, al Mint Theater di New York, per la produzione di Mare Nostrum  Elements e Theater 808.

Ci auguriamo che questo gruppo di talentuosi attori, produttori e devoti artisti del teatro puro ci riproponga presto un nuova esperienza sulla scena di Broadway.

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