"Vi voglio restituire il sorriso"
Forse ha la stessa luce negli occhi e la stessa energia di chi è arrivato in America un secolo fa. Ce lo siamo chiesti quando lo abbiamo incontrato. Sì perché Giuseppe Cicero, 27 anni, sta vivendo la sua avventura a New York come la hanno vissuta tante generazioni di giovani come lui innamorati del sogno americano.
Lo fa, nonostante le difficoltà, guidato dalla grande passione per la chirurgia orale trasmessagli dal padre siciliano, dentista che ha importanti studi tra Roma e la Sicilia.
Nel posto giusto al momento giusto.
Grande l’ambizione di Giuseppe che, subito dopo la sua laurea in odontoiatria conseguita presso l’Università di Tor Vergata a Roma, decide di proseguire i suoi studi a New York. E' troppo giovane però per il programma universitario al quale aspira, l’Advanced Education Program in Periodontics all’NYU - prestigioso corso post-lauream in parodontologia nel reparto di chirurgia orale. Ma Giuseppe è un ragazzo che non ha paura di mettersi in gioco e di affrontare le sfide più difficili.
Un po’ di fortuna, quel trovarsi nel posto giusto al momento giusto, ed il necessario talento, giocano a suo favore.
Come ci racconta Giuseppe: “Un ragazzo di soli 23 anni non è preso in considerazione in un programma di chirurgia senza che abbia esperienza clinica. Durante una lezione, incontro per caso il Preside di facoltà dell’Università di Harvard, Howard Howell, gli parlo di una ricerca che ho fatto in Italia sulle cellule staminali e sulla polpa dentale pubblicata un libro. Mi invita a passare una settimana ad Harvard e mi propone di fare una presentazione. La stessa presentazione l’ho poi portata all’NYU nel reparto di chirurgia e di paradontologia. Il caso vuole che proprio quel giorno uno dei sei candidati al reparto di chirurgia si ritiri. Rimango io. Vengo accettato a 23 anni nel reparto, un vero record!”
Un'occasione unica ed imperdibile certo. Ma cosa ha portato questo ragazzo a trasferirsi? La sua strada era certo spianata in Italia grazie all'opportunità di lavorare nel prestigioso studio dentistico del padre. La risposta che ci dà è onesta, semplice e diretta.
Un moderno sogno americano.
“A me piace molto la chirurgia orale, e New York è semplicemente il luogo migliore per esercitarla. Questo perché all’ospedale della New York University, abbiamo un pull di pazienti infinito, ci confrontiamo con qualsiasi caso e siamo esposti a vari tipi di condizioni. Quella newyorchese è una popolazione eterogenea, vastissima e diversificata, con casi anche nuovi e mai visti prima. Un vero laboratorio per studiare e crescere. Mi piace la ricerca clinica e non c’è altra città paragonabile."
"Certo non è facile, ci sono stati e ci sono tantissimi ostacoli da superare. Chi viene a New York, se figlio d’arte, di solito torna nella clinica del padre, io mi sento diverso. Ho ricevuto altre offerte, ma voglio rimanere qui. Quello che posso fare è un salto di qualità impossibile in Italia, ci sono regole molto diverse. Se uno se lo merita il successo arriva, anche se non è semplice.”
Ci sono ancora degli ostacoli da superare infatti. Giuseppe vorrebbe esercitare la sua professione regolarmente dopo l’Università, lavorare anche per uno studio privato come il prestigioso Rosenthal Apa Group che gli ha fatto un'offerta. Ci sono però delle difficoltà tecniche per ricevere la licenza perché straniero. Ancora un’altra sfida per Giuseppe che affronta a testa alta, sicuro di sé e di quello che vuole.
La Oral3D, la prima stampante 3D user friendly.
Innovativa e per certi versi rivoluzionaria la geniale idea nella quale ha focalizzato tutta la sua passione per la ricerca clinica. Lo scorso anno ha infatti fondato una Start Up, la Oral3D, la primissima stampante 3D user friendly per la rigenerazione dell’osso del cavo orale.
“Con questo strumento la comunicazione con il paziente è portata ad un altro livello, non si basa più su uno schermo ma attraverso dei modelli 3D. Il paziente riesce a vedere ed ad intuire cosa succede sotto la gengiva con più precisione". Ci spiega Giuseppe.
L’idea è nata un giorno mentre stava operando alla New York University. La stampante 3D nel campo odontoiatrico tecnicamente esiste già, ed è utilizzata per stampare l’osso del paziente, analizzarne il difetto per poi operare nei giorni successivi. La stampante non è però di uso facile, un modello complicatissimo. La nuova stampante 3D pensata da Giuseppe permette di trascinare direttamente dalla TAC il file con la fotografia dell’osso dentro un software che elabora i dati e li manda a stampare.
Nel momento in cui i pazienti riescono ad osservare grazie al modello 3D la loro situazione all'interno del cavo orale, si sentono naturalmente più a loro agio e più facilmente predisposti al trattamento.
“Una stampante user friendly”, come ci spiega bene il giovane dentista, “ideata insieme a Martina Ferracane, CEO della Start Up residente in Germania e prima in Belgio. Io ricopro invece il ruolo di Chief Medical Officer”
Un dentista social
La sua attenzione per l’aspetto umano del paziente e l’importanza della comunicazione e del confronto personale, sono per Cicero elementi fondamentali e fondanti del suo mestiere. A differenza di altre tipologie di medico, il dentista a volte è avvertito come una figura distante, che non ha un suo peso sociale nel rapporto con la comunità dei suoi pazienti. Giuseppe crede invece si debba lavorare per “Restituire alle persone il sorriso”. Si tratta di una missione, una filosofia che spazia dal semplice perfezionamento estetico ad aspetti psicologici ed emotivi più profondi.
Per questo Cicero non disdegna certo il mondo dei social media, è vicino ai suoi pazienti e colleghi di tutto il mondo, utilizzando anche i moderni strumenti di comunicazione.
Nella sua pagina Instagram per esempio spiega le caratteristiche dell’innovativo sistema 3D a professionisti ed appassionati e permette loro di vedere i diversi modelli: “Molti giovani mi chiedevano se avevo una pagina social quando andavo agli eventi. Percepivo grande interesse e grande richiesta. Ho deciso allora di aprire un profilo Instagram per mostrare alcuni casi specifici, in particolare quelli della rigenerazione dell’osso e far vedere materiali e strumenti di esecuzione. Questo mi permette di arrivare in Cina, in Korea, in Latino America. E’ come partecipare ad un congresso virtuale. Un feedback rapido, gratuito e molto immediato.”
Giuseppe ha anche molte altre idee legate al mondo dei video, valicando certo i confini della sua professione e fondendola con la sua passione per il cinema e per la TV. E' infatti protagonista di documentari e short-movies con la sua storia e quella della sua famiglia. Giuseppe ha anche in mente uno show televisivo sulla falsariga dei famosi sceneggiati che hanno al centro la figura di medici come Grey’s Anatomy. Questa volta protagonisti potrebbero essere dei dentisti. Vuole infatti presentare una sua idea a dei produttori di Netflix.
Un’energia a 360 gradi quella di Giuseppe che certo colpisce e rimane dopo una conversazione.
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