Biscotti, torte, rustici e pietanze assortite coloravano l’auditorium della Scuola d’Italia Guglielmo Marconi in occasione del saggio di fine anno. New York è un crocevia di culture e anche l’edificio sulla novantaseiesima strada ne è una testimonianza, rappresentando con la sua attività formativa la forte presenza italiana sul territorio.
Negli ultimi anni poi la collaborazione tra la Scuola e le altre istituzioni, ad esempio con il Consolato Generale d'Italia a New York e la Casa italiana Zerilli Marimò, si è intensificata e come risulta dalle linee programmatiche illustrate dalla preside Anna Fiore, tenderà a consolidarsi sempre di più in futuro.
La componente italo-americana rappresenta da anni la ricchezza di questa scuola che vanta anche la sempre più cospicua presenza di studenti di altra provenienza. La Scuola d'Italia Gugliemo Marconi, l’unica ad offrire l’intero ciclo di studi sia in italiano e in inglese, con due curricula paralleli, è aperta agli incontri tra culture e potenzialmente a tutti gli amanti dello Stivale in un contesto globale. Come si dice oggi: glocal.
In questo modo l’educazione alle differenze sociali ed etniche, al rispetto per l’altro, inteso come diverso da sè, diviene parte integrante del percorso di formazione di ogni allievo.
E i-Italy ha assistito a The Ecology of Mind e Hansel & Gretel, due spettacoli organizzati dalla prestigiosa scuola fondata nel 1977, per concludere l’anno scolastico in bellezza. Una vera festa di cultura e amicizia.
Si trattava di due rappresentazioni teatrali musicate, allegre ed originali, indirizzate ad un pubblico misto, coinvolgenti anche per i meno giovani. Gli studenti di liceo e medie hanno intonato canzoni e recitato poesie, coniugando tradizione letteraria anglosassone e italiana.
I versi di Giacomo Leopardi, Shakespeare, Oscar Wilde, Edgar Morin hanno risuonato nella sala gremita, emozionando parenti e professori. Tutti gli insegnanti e lo staff della scuola hanno contribuito all’organizzazione dell’evento.
I ringraziamenti sono andati in particolare ad Anna Bartocci, Alessandra Montalbano, Rosaria Crisafi, Marta Pettenell, Micheal Prater and Nels Pierce, che hanno istruito i ragazzi, ideato e realizzato lo spettacolo.
Tra gli spettatori, insieme a genitori e nonni, anche persone "esterne" alla scuola, italofili lieti di contribuire ai suoi programmi partecipando alla raccolta fondi indetta dalla preside Anna Fiore nell’ambito di quello che hanno chiamato “progetto trasversale”.
La prima perfomance, intitolata Ecology of Mind, riprende il filone di pensiero sviluppatosi nel ventunesimo secolo e affronta temi d’attualità quali l’ecologia e il rispetto per l’ambiente, nonchè problematiche relative all’effetto dei gas serra, emerse anche durante la recente conferenza di Copenaghen.
Centrale nell’esibizione, il concetto secondo cui esisterebbe una connessione inscindibile tra le attività dell’uomo e la natura circostante, quest'ultima intesa come ambiente sul quale si ripercuote la prima, talvolta in maniera negativa.
In un momento in cui la crisi ecologica sembra coincidere con il crollo dei valori e delle certezze su cui si è basata finora la società post-industriale, urge anche da parte dei più giovani una riflessione sull’entità dei processi che inducono al cambiamento.
“Il grande contributo alla conoscenza che ci ha lasciato il '900 è stata la consapevolezza dei limiti del sapere stesso. La più grande certezza che ci è data è proprio l’impossibilità di eliminare le incertezze”, ha recitato una studentessa del primo anno.
L'obiettivo era coinvolgere i ragazzi in un discorso più ampio, responsabilizzandoli e offrendo loro spunti di riflessione sulla possibilità di adottare uno stile di vita differente.
Tra realtà e fantasia invece il musical di Hansel e Gretel, la celebre fiaba tedesca dei fratelli Grimm.
Ad accompagnare il coro, composto dagli iscritti del secondo e terzo anno, una vera e propria orchestra in miniatura formata da piano, batteria, chitarre e flauti. La storia dei due fratellini imprigionati nella casa di marzapane, simbolo di ricchezza e prosperità, nonchè personificazione dei desideri dei più piccoli, colpisce sempre, confermando l’utilità della tradizione orale e scritta che rischia di essere sottovalutata dalle nuove generazioni.
Il messaggio lanciato quindi è stato non solo la necessità di diffondere e promuovere la lingua italiana, ma anche di fare dei giovani i promotori di una nuova società, più consapevole e sostenibile. E negli occhi degli studenti la felicità di un affiatamento raro in una Scuola speciale, multietnica e multiculturale.
Ci piace ricordare le parole che Ban Ki-moon ha detto in occasione del Gala annuale della scuola:"Voi siete il cambiamento, i futuri leader del mondo globale. Abbiamo bisogno della vostra speranza..."