Danni all'estero dopo gli articoli pubblicati sulle indagini ad alcune aziende vinicole italiane

i.I. (February 06, 2019)
Notevole preoccupazione è stata espressa oggi dal presidente dell’Italian Wine & Food Institute, Lucio Caputo per gli articoli che stanno cominciando ad essere pubblicati sulla stampa internazionale e statunitense in particolare, in merito all’indagine in corso in varie provincie italiane relativa a numerose aziende che avrebbero immesso sul mercato notevoli quantitativi di vino senza aver rispettato le norme previste dai disciplinari di tali vini.

Il rischio,  per Caputo,  è che l’indagine venga, specialmente all’estero, strumentalizzata a danno di tutta la produzione vinicola italiana. 

Caputo ha pertanto auspicato che vengano al più presto chiariti e definiti i termini dell’inchiesta in corso evitando che la meritoria azione delle forze dell’ordine possa essere utilizzata per complessivamente danneggiare l’immagine del vino italiano penalizzando tutte quelle aziende che con grande serietà e competenza, nello scrupoloso rispetto delle norme in vigore, producono vini di grande qualità dando immagine e prestigio al vino italiano.

Analoga preoccupazione è stata espressa dalla autorevole Associazione Nazionale degli Importatori di bevande Alcoliche - NABI che teme le ripercussioni che potranno avere le notizie provenienti dall’Italia sulle esportazioni italiane verso il mercato statunitense.

Come è noto numerose aziende vinicole  italiane italiane dislocate nelle aree produttive di Pordenone, Udine, Treviso, Venezia, Padova, Reggio Emilia, Modena, Ravenna, Firenze, Livorno, Napoli e in diverse città della Puglia incluse aziende imbottigliatrici, sarebbero  sotto investigazione per non aver rispettato le norme dei disciplinari DOC, IGP e DOP.

L’indagine coinvolgerebbe anche gli ispettori che non avrebbero effettuati i relativi controlli.

Sulla stampa internazionale viene sottolineato che ancora non sono stati resi noti i nominativi delle aziende sotto investigazione e che la maggior parte del vino falsificato sarebbe stato esportato ed alcune pubblicazioni ricordano i precedenti scandali, ultimo quello del 2014.

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